11 maggio 2005

Cdl a Vicenza, bocciata

Dovendo fare una analisi approfondita dei risultati conseguiti da comune e provincia in questi lunghi anni di governo della Cdl si potrebbe parlare a lungo. Ci sono però alcune questioni importanti che da sole possono far saltare il segno più o il segno meno rispetto all'azione di governo. In comune come in provincia, in sintonia con una certa filosofia della Cdl, si è data molta enfasi alla politica del fare, in contrapposizione con quella della chiacchiere da prima repubblica. E quali erano le sfide principali in questo senso? Per il comune di Vicenza il nuovo teatro ed il nuovo tribunale. Per la provincia la bretella Vicenza-Isola ed il Cis, l'interporto di Montebello.
TEATRO. Per quanto riguarda il nuovo civico di viale Mazzini, l'operazione voluta dal sindaco Enrico Hüllweck di Fi è naufragata. L'epilogo della vicenda è stato il fallimento della Cogi, l'azienda apulo-toscana che si era aggiudicata l'appalto con un ribasso tanto clamoroso quanto clamoroso doveva essere il campanello di allarme che doveva risuonare in giunta. Invece l'iter della pratica è andato avanti con le mille traversie ben riportate dai quotidiani locali, compreso il destino incerto degli operai della ditta. A più riprese il sindaco ha assicurato che Intercantieri, la seconda classificata al tempo della gara del 2002, subentrerà alla Cogi di patron Beppe Coccimiglio, il presidentissimo del Foggia Calcio che in questo periodo fa fatica a pagare pure gli stipendi dei suoi giocatori. Ma i chiari di luna per la Intercantieri non sono dei migliori, perché la spa padovana dovrebbe accettare un compenso vecchio di tre anni. Ma i costi sono sostenibili?
NUOVO TRIBUNALE. I lavori per il nuovo tribunale non sono cominciati. Solo in queste ure la giunta ha dato l'annuncio di una imminente gara europea. E questa lentezza fa a cazzotti con la velocità con cui l'esecutivo Hüllweck aveva approntato la pratica al ministero di grazia e giustizia; soprattuttto fa a cazzotti con la forza usata dal primo cittadino per convincere gli alleati forzisti riottosi a votare un provvedimento palesemente sgradito. Come mai?
ALBERA. La musica non cambia molto in provincia anche se la presidenete leghista Manuela Dal Lago, ben più abile politicamente del primo cittadino, non deve fare i conti con una opposizione puntigliosa come quella che la Cdl fronteggia in comune (sulla determinazione delle minoranze a palazzo Trissino come a palazzo Nievo ci sarebbe comunque molto da dire e non è escluso che a breve riprenderò l'argomento). Da anni ormai le proteste anti smog dei cittadini dell'Albera finiscono puntualmente su tutti giornali. La Dal Lago a più riprese si è fregiata del titolo di grande alfiere della bretella, opera a beneficio della quale sarebbero pronti in provincia non si sa se trenta, trentacinque, quaranta milioni di euro, chi lo sa lo dica. È bastato però che un comune relativamente piccolo come Costabissara alzasse la testa giudicando troppo invasivo il tracciato, per far arenare l'iter della agognata bretella. La questione è semplice. Come mai Giovanni Forte, sindaco azzurro di Costabissara riesce a bloccare la politica del fare tanto cara alla sua compagna di schieramento Manuela Dal Lago? La logica impone due risposte possibili. Uno, la Dal Lago, punto di incontro di interessi generali rispetto a Costabissara, non riesce ad imporsi sul piccolo comune ergo non ha la capacità politica di portare a compimento il compito assegnatole dai cittadini. Due, i freni posti da Forte sono superabili, ergo il no di Costabissara è solo una scusa per dire che non si può fare ciò che invece non si vuole fare.
INTERPORTO. La storia dell'interporto ha addirittura risvolti quasi comici. La società Cis spa ha deciso di costruire l'interporto a Montebello. L'obiettivo è tra i più nobili. Realizzare una struttura che metta insieme treno e gomma per razionalizzare i trasporti, favorire le imprese e togliere un po' di camion dalle strade. Chapeau. Per realizzare tale intento però il Cis (società mista pubblico-privato dove la provincia è il deus ex machina) si è dotato di un consiglio di amministrazione, di un presidente, di un vice presidente, i quali non hanno mai fatto un rendiconto serio della loro attività. Per esempio? Un sito internet con le iniziative prese, un sito internet con i gettoni di presenza messi in rapporto al lavoro fatto: dicesi trasparenza. Zero. Zero come i risultati portati a casa in cinque anni visto che dei 500.000 metri quadri di terreni necessari all'opera, il Cis ne ha acquisiti solo 270.000, con una storia dai risvolti ancora poco chiari per il resto delle aree, finite in mano ai privati non si sa come.
TIRANDO LE SOMME. Tra la fine degli anni Novanta e l'inizio del 2000 la Cdl ha governato in comune, in provincia, in regione e a Roma. Mai ci sono state condizioni tanto favorevoli per chi sostiene la politica del fare a differenza di quella delle parole. La politica del fare però ha portato a non fare nulla. Almeno per le quattro opere più importanti per il comune e per la provincia. Qualcuno potrà obiettare che è stato fatto dell'altro. È vero, ma la valenza del nuovo teatro, del nuovo tribunale, della bretella e del Cis è di rilevanza eccezionale, tale da inficiare il risultato del resto dell'azione di governo. È come in algebra, basta un segno meno davanti ad una espressione di segno positivo per cambiare il valore dell'intera espressione. Certo si può obiettare che anche il centrosinistra, quando era al potere, non è stato in grado di portare a casa questi risultati. Ma ai sedicenti liberali che a frotte allignano nella Cdl vicentina, ricorderei (semplificando perché tutti possano capire) un enunciato del sociologo Max Weber, icona del pensiero liberale occidentale (certo non un comunista rivoluzionario): l’etica della responsabilità agisce tenendo sempre presenti le conseguenze del suo agire: è proprio guardando a tali conseguenze che essa agisce. Ergo, chi si assume la responsabilità di governo si assume il carico anche dei problemi del passato ed ha il dovere di risolveri, altrimenti fa a meno di scendere in politica. Se tra qualche tempo il centrosinistra dovesse andare al potere non concretizzando quanto chiesto dai cittadini, questo testo può essere copiato papale papale sostituendo il mittente della critica.
Marco Milioni - Il Tracciante