16 giugno 2005

Caso Franzina, i veleni sull'urbanistica cittadina

Durante questi ultimi giorni l'intervista rilasciata domenica 12 giugno al GdV da Maurizio Borra, segretario amministrativo di Fi ha scatenato un pandemonio. Ecco alcune reazioni pervenute che pubblichiamo qui di seguito.

Lo stato dell’urbanistica in città
(documento redatto il 14-06-2005 dalla opposizione consiliare, esclusa la civica Vic. Primo firmatario il diessino Ubaldo Alifuoco)

Ormai da molto tempo la situazione dell’urbanistica soffre di alcuni mali che stanno producendo danni gravi all’aspetto della città, all’ambiente sociale, alla credibilità della pubblica amministrazione. Prima di trarre alcune conclusioni politiche, citiamo dei fatti precisi: solo alcuni tra quelli che hanno caratterizzato le politiche urbanistiche e i corrispondenti comportamenti dell’assessorato in questi ultimi anni.

Variante generale al PRG
Nella primavera 2001 venne dato incarico al prof. Crocioni di stendere il DPP (documento programmatico preliminare) per la costruzione del nuovo piano regolatore. Al di là del giudizio su quel documento, va oggi rilevato che a distanza di quattro anni la politica urbanistica dell’assessore si è diretta e si sta dirigendo in altre direzioni. Infatti, il quadro propositivo disegnato nella Variante Concioni, poi approvata dal Consiglio, non è certo quello che vediamo concretizzarsi nelle specifiche scelte e nei progetti deliberativi successivamente proposti dall’assessore. Basti pensare agli attuali Piruea, al Bid, a quanto avviene in fatto di mobilità, ecc.
L’operazione Variante è costata un bel po’ di soldi (solo per il lavoro di Crocioni e per l’assunzione di personale specificamente dedicato a seguire la progettazione della Variante, si sono spesi alcuni miliardi di lire). Essa ha aperto aspettative notevoli sia per la soluzione di problemi connessi alla vivibilità ed alla bellezza della nostra città, sia per la concertazione democratica delle soluzioni. Oggi possiamo constatare che tali aspettative sono state tradite e che la “sofferenza” della città è in costante aumento. Sofferenza che si riscontra nelle condizioni ambientali, nel poco trasparente rapporto tra cittadino e pubblica amministrazione, nello stesso rapporto tra comune ed altre istituzioni; in definitiva: nel livello di bellezza della nostra città.

Bando per gli interessi diffusi (Bid)
Alla fine del 2002, prima dell’avvio della campagna elettorale per le elezioni amministrative, l’assessore presentò la deliberazione con la quale si inventava il cosiddetto Bid (bando per gli interessi diffusi), strumento certamente legittimo ma non previsto da alcuna legge urbanistica. Tramite tale atto, si invitarono i cittadini a presentare ogni sorta di domanda per interventi di carattere urbanistico. Arrivarono circa 2000 domande presentate da oltre 1200 cittadini del Comune.
Tale operazione ebbe fin dall’inizio una chiara impronta elettoralistica ed oggi, a distanza di due anni, si è confermata come tale. Infatti, gli elementi che orientano verso questa interpretazione sono i seguenti:
• il Comune rispondeva ai presentatori con una lettera dalla prosa volutamente ambigua. Prosa che molti cittadini interessati interpretarono come una assicurazione che il problema proposto sarebbe stato accolto favorevolmente;
• tale bando dava all’assessore l’opportunità di creare un notevole numero di contatti (cosa che poteva garantire un ottimo ritorno elettorale);
• la “commissione consiliare”, specificamente prevista per il controllo della trasparenza delle procedure di esame delle domande raccolte a seguito del Bid, non venne mai varata. Infatti, il Consiglio non riuscì ad approvare la delibera costitutiva. E ciò proprio perché non parve accettabile che a sua composizione (tra membri di maggioranza, di opposizione e di giunta) vanificasse un reale controllo da parte delle opposizioni. Alla fine, preso atto che in Consiglio la delibera non riusciva a passare, l’assessore optò per una delibera approvata dalla sola giunta con cui si varava una commissione composta da soli membri di maggioranza e di giunta. Si capisce bene che tale fatto risultò essere una presa in giro: in una istituzione democratica non si è mai vista una commissione di controllo dalla quale vengono esclusi i membri delle opposizioni;
• comunque, dalla data della sua costituzione (vale a dire da oltre due anni) tale commissione non si è mai riunita;
• in conclusione, il Bid è completamente fermo. I cittadini che hanno presentato domande, la gran parte delle quali nasce da problemi reali e legittimi, si sentono presi in giro. Le stesse dichiarazioni del difensore civico, dott. Massimo Pecori, sono emblematiche. In una clamorosa sua intervista al Giornale di Vicenza del 29 maggio scorso, il difensore civico sosteneva: “… nel 2002 venne pubblicato il Bid, cui risposero centinaia di persone, nelle quali si generarono molte aspettative. Nella realtà, però, a distanza di tre anni, la maggior parte di quelle richieste non sono state accolte. … molti cittadini chiedono conto dei risultati di quel bando … Il mio invito all’Amministrazione è di tutelare la propria immagine, difendendola dalle voci su un’operazione puramente elettoralistica del Bid.”

I Piruea
La gestione di tali piani urbanistici è a dir poco disarmante per la confusione, per la mancanza di trasparenza, per l’intrico di interessi che hanno posto in evidenza. Alla luce di tali elementi e difficile pensare che attraverso i Piruea proposti l’immagine della città e la sua corrispondenza alle diffuse esigenze sociali possano migliorare. Alcune di queste operazioni erano talmente improponibili che sono saltate non appena sono state portate all’attenzione dell’opinione pubblica da parte di alcuni consiglieri e della stampa. Basti citare, tra le più recenti:
a) il Piruea Villa Madonna (progetto volto ad edificare nella valletta sita tra la strabella Del Diavolo e lo storico porticato che conduce a Monte Berico);
b) il progetto di edificazione nell’area occupata dal pioppeto lungo l’inizio della strada che conduce a Bertesina.
Ma ancora più emblematica è la vicenda degli otto Piruea portati all’esame della Giunta ed adottati a ridosso del 28 febbraio scorso, data ultima di validità di questo strumento urbanistico. Infatti, con il primo marzo 2005 è entrata in vigore la nuova legge regionale che prevede iter e competenze sostanzialmente differenti.
Questi Piruea, adottati con una discussione lampo che certo non ha consentito ai singoli assessori di valutare appieno i contorni giuridici ed urbanistici dei problemi che si ponevano, intervengono in aree delicatissime ed importanti per le quali sarebbe corretto e saggio un coinvolgimento vasto dei consiglieri e delle associazioni rappresentative di interessi nonché della cittadinanza nel suo insieme. Questi piano riguardano: il Campo Federale; Ponte Alto; l’area del casello di Vicenza Ovest; l’area ex-Lanerossi; l’area FTV; San Silvestro; via Torino.
A solo titolo di esempio, citiamo:
a) il Federale, predisposto per edificare in una delicatissima zona a vocazione sportiva;
b) i piani di Ponte Alto e del casello Vicenza Ovest, per i quali sia alcuni consiglieri sia la stessa Provincia hanno sollevato problemi di legittimità.
Significativa la reazione di larghe e qualificate fette di opinione pubblica nonché di membri della stessa maggioranza. Illuminante ancora l’intervista del difensore civico: “Visti gli interventi di molti consiglieri di centrodestra, viene da pensare: ma se certi interventi non convincono nemmeno una parte della maggioranza, siamo sicuri che rispecchino tutti la volontà della gente?”.

La questione della zona industriale ovest
Emblematica pure la vicenda della zona industriale ovest, dove gli abusi hanno progressivamente raggiunto livelli notevoli, creando un danno sia alle aziende rientranti nei parametri del PRG, sia alla città nel suo insieme. Da qualche anno il tema era stato sollevato e ripreso più volte in interrogazioni a cui l’assessorato ha sempre risposto con insufficienza, minimizzando il problema o rimandando il tutto a soluzioni in corso di studio.
Con il moltiplicarsi delle prese di posizione, l’assessore ha dovuto avviare i controlli che confermavano e superavano le previsioni delle nostre interrogazioni. Lo stesso assessore si impegnava a portare in Giunta e poi in Consiglio una deliberazione concertata soprattutto con i soggetti interessati al lavoro in z.i.. La bozza proposta e licenziata in Giunta trovava però un dissenso trasversale e pressoché totale e quindi veniva ampiamente emendata.
Il prodotto finale è però ancora largamente insufficiente e, in ogni caso, il ritardo e il temporeggiamento nella azione amministrativa lascia ancora aperti e insoluti molti dei problemi denunziati almeno tre anni fa.

La percezione dei problemi urbanistici e della trasparenza
La situazione dell’urbanistica è grave in sé, per le scelte fatte e per quelle non fatte, ma è anche grave per le questioni di metodo. Essa è percepita come tale in modo diffuso e trasversalmente ad ambienti sia della politica, sia del mondo dell’economia, sia degli ordini professionali, sia della società in generale. Ci sono numerosi esempi che vanno dai temi già citati (zona industriale ovest, Bid, Piruea) ad altri problemi ben noti (nuovo stadio, cittadella dello sport in area Vicenza est, ecc.).
Non è un caso che personalità insospettabili si sono spesso pronunziate sul tema dell’urbanistica rilevando la necessità di dare trasparenza nel metodo i lavoro dell’assessorato. Basti ricordare alcuni articoli di fondo dello stesso direttore del Giornale di Vicenza sul tema della trasparenza e, per ultima, l’argomentata intervista dell’avv. Maurizio Borra, segretario organizzativo di Forza Italia.
Anche la cancellazione della CEC ha tolto di mezzo un livello tecnico di analisi e di valutazione dei progetti che ha svolto un suo importante ruolo. La motivazione portata per questa operazione è stata la necessità di snellire l’iter e accrescere la produttività del settore urbanistico. In realtà, come dimostrato nel punto seguente, si è tolto di mezzo uno strumento fatto di tecnici legati alla realtà cittadina ma la produttività politica ed amministrativa dell’assessorato non ha avuto alcun pregevole incremento.
Produttività dell’assessorato all’urbanistica (oggetti portati in Commissione)
La tabella allegata propone l’elenco degli oggetti trattati dalla Commissione Territorio negli ultimi dodici mesi. Sono stati trattati 36 oggetti di iniziativa assessorile e 14 oggetti di iniziativa di consiglieri (delibere o mozioni).
Come si potrà constatare le questioni urbanistiche che hanno un certo rilievo complessivo, e che siano riconducibili ad un disegno di città riconducibile al progetto generale (Variante generale del prof. Crocioni), sono praticamente assenti.
L’analisi del lavoro della Commissione Territorio ci dice anche quale sia stata l’attività urbanistica effettivamente giunta in Consiglio. In sostanza, si conferma l’esistenza di un “tappo” per quanto riguarda la produttività del settore. Esso peraltro conferma una concreta mancanza di fiducia nei confronti del titolare del referato: molti oggetti presentati vengono ritirati, altri non arrivano perché non si ha la certezza di poter raccogliere il consenso nemmeno dentro la maggioranza.

Conclusioni
La mancanza di trasparenza, la volontà di “bypassare” le valutazioni dei consiglieri, a cominciare dalla Commissione Territorio, la confusione nelle scelte, ecc. sono ormai così evidenti che da molto tempo i progetti chiave dell’assessorato vengono stoppati in commissione. In alcuni casi si manifestano conflitti gravi con altre istituzioni (vedi le dichiarazioni di illegittimità su alcuni Piruea).
La produttività della Amministrazione comunale su questi temi (vedi il lavoro di commissione e di consiglio sui temi urbanistici) e talmente bassa, che ci induce ad affermare che l’organizzazione si è arrotolata su se stessa.
Il tempo trascorso in queste condizioni è ormai lungo e i danni che si producono ai cittadini ed al territorio urbano tende a progredire.
In sostanza, si pone l’interrogativo se la permanenza dell’attuale assessore sia un tappo al normale scorrimento delle decisioni amministrative in tema di territorio. Perché, se così non è, vuol dire che le responsabilità sono più generali.
In ogni caso, è urgente porre rimedio ad una situazione ormai non più tollerabile.

Intervista a Maurizio Borra: un messaggio trasversale
(documento redatto il 14-06-2005 da Sandro Furlan, capogruppo della Margherita in circoscrizione 6)

Ci sarebbe da ridere se non si dovesse ancora una volta piangere... Mi riferisco all'articolo, o meglio all'intera pagina, pubblicato dal "Giornale di Vicenza" il 12 giugno con l'intervista all'avvocato Borra, recentemente nominato segretario organizzativo di Forza Italia per la città.
Ovviamente non tutto succede a caso, e in effetti al di là dei proclami e delle "buone intenzioni" palesate nell'intervista è necessario leggere fra le righe per dedurne i "chiari" messaggi politici contenuti.
Innanzitutto è d'uopo domandarsi perchè il quotidiano dedica un'intera pagina al segretario organizzativo di F.I., se vogliamo una figura minore nel panorama politico cittadino; ma a questo, concedetemi, non risponderò subito lasciandovi la possibilità di immaginare da soli una possibile risposta.
Un primo messaggio risulta chiaro: gran parte dell'intervista si occupa della conduzione dell'urbanistica cittadina - materia che in teoria dovrebbe essere semisconosciuta all'intervistato (ma vedremo perchè questo non è vero..) - Al di là delle motivazioni più o meno condivisibili, è il "de profundis" per l'assessore Franzina "reo" di non avere dato la "trasparenza" necessaria nella conduzione del suo assessorato. Ma perchè allora il "Giornale di Vicenza" e l'avvocato Borra non hanno richiesto la stessa trasparenza quando era invocata dalla minoranza al termine della scorsa legislatura ad. es. nel caso del Piruea Pomari o del bando degli interessi diffusi? Ma tutto si spiega.. Vale la pena di ricordare che è da poco meno di un anno che il Direttore del "Giornale di Vicenza" ogni tanto pubblica dei redazionali alquanto critici nei confronti di Franzina ed adesso arriva la voce "ufficiale" che ne decreta, anche politicamente, la sua fine.
Io la interpreto così: Franzina politicamente non è più spendibile. Le vicende riguardanti gli 8 Piruea di fine febbraio ma soprattutto il bando degli interessi diffusi ne hanno minato la credibilità e l'immagine pubblica (non resisterebbe ad un attacco frontale e coordinato dell'opposizione su questi temi - attacco che però mi domando perchè non avviene... - possibile che debba essere il suo stesso partito a farlo - che opposizione siamo?) ed in più, dietro le quinte, ultimamente sembra non essere più in grado di assolvere pienamente al compito per il quale era stato "assunto". Per chi comanda quindi la politica "economica" (nonchè il Giornale di Vicenza) è assolutamente necessario ritrovare quegli assetti e quegli equilibri che finora hanno garantito una relativa tranquillità di agire indisturbati proprio nel settore urbanistico e dare un chiaro segno agli "avversari" - non politici, ma economici - su chi comanda ed intende continuare a farlo, ed è questo il secondo messaggio che si coglie. Allora è necessario preparare la strada magari per le prossime amministrative, che potrebbero non essere così lontane, ad una persona di maggiore fiducia rispetto allo "sfiduciato" Franzina e con un'operazione di facciata "ripulire" il settore e darsi una nuova immagine proprio in termini di rinnovata trasparenza e fiducia.
Riprendendo quanto detto all'inizio, ma perchè proprio l'intervista a Borra? E' forse lui la persona designata?
Potrebbe essere proprio così visto che l'avvocato Borra, fatalità (SIC!), mi risulterebbe essere l'avvocato di fiducia dell'archittetto INGUI (mi piacerebbe essere smentito proprio dal diretto interessato...) noto costruttore locale, nonchè co-proprietario del "Giornale di Vicenza" - Borra tra l'altro da indiscrezioni (ovviamente che verranno subito smentite..) parrebbe essere proprio l'avvocato che ha "costruito" il Piruea Pomari - Alla faccia della "trasparenza" tanto invocata all'interno dell'intervista, altro che Politica con la P maiuscola; anzi no, questa è proprio vera politica.

Che cosa si nasconde dietro le dichiarazioni di Borra?
(Documento redatto il 15-06-2005 da Emanuele Rivellino, segretario cittadino della Lif).

Se un lettore un pochino distratto desse un'occhiata veloce all'intervista rilasciata recentemente dall'avvocato Maurizio Borra alla stampa locale potrebbe pensare al copione di un film. Un film di quelli sulla Sicilia di Leonardo Sciascia dove anche le insegne delle botteghe possono nascondere messaggi trasversali. Certo è che se l'avvocato Borra volesse convincerci che la sua intervista sia nata per caso, francamente ci procurerebbe molto sollazzo, finanche un pochino di tenerezza per tanta ingenuità. Resta invece l'ombra lunga gettata dalle parole del segretario amministrativo di Fi sulla gestione dell'urbanistica locale, un porto delle nebbie i cui contorni si possono delineare leggendo tra le righe di quel benedetto colloquio col direttore de Il Giornale di Vicenza Giulio Antonacci. Ma proviamo ad esercitarci in questa decrittazione forse nemmeno tanto difficile facendo le chiose alle dichiarazioni dell'avvocato Borra. Le parti virgolettate citano testualmente il contenuto del pezzo pubblicato da Il Giornale di Vicenza il 12 giugno. «L'avvocatura è l'unico mestiere che so fare e mi consente di vivere senza la politica e perciò di essere libero da condizionamenti di natura economica». Significa questo che chi vive di sola politica, nel senso dell'indennità percepita si intende, non è libero? Ci sono per caso riferimenti alla recente presa di posizione dell'assessore all'urbanistica Maurizio Franzina quando si irritò per la proposta del sindaco Enrico Hüllweck di abbassare l'emolumento degli assessori? Borra dichiara inoltre che l'avvocatura è l'unico mestiere che sa fare. Non poteva ricordarsene quando assieme a Jimmy Greselin cercò di perfezionare l'acquisto del Vicenza Calcio? Una oscura trattativa che per la cordata Greselin si rivelò un pataccone senza copertura finanziaria. «L'occasione fa l'uomo ladro». Perché caro avvocato fa riferimento a questo proverbio così infelice, c'è qualche politico al quale lei allude? Se sì faccia i nomi, la prego. «L'attuale assessorato alla urbanistica sta lavorando come Hitler nel bunker gli ultimi giorni». La critica all'assessore all'urbanistica Maurizio Franzina è dura. E può starci. Ma perché solo ora? Nel bunker di piazza Biade però i guru della politica urbanistica sono anche il primo cittadino Enrico Hüllweck e la di lui consorte Lorella Bressanello (potentissima direttrice del Territorio che forse lei Borra conosce perché alcune indiscrezioni giornalistiche sostengono che voi due abbiate lavorato per la stessa persona). Perché allora lei non chiede anche ai due sposi di fare i bagagli? Franzina non può avere imposto le sue scelte all'esecutivo da solo o mi sbaglio?
«Se alcuni Piruea votati dagli attuali assessori in carica vengono dagli stessi sconfessati in pubblico che cosa significa?». Vorremmo sapere quali Piruea non la convincono. Che ne pensa l'avvocato Borra del Piano San Felice-Ftv? Va sconfessato in pubblico pure questo? Il titolo dell'intervista in questione è lunare: «Ridare moralità alla politica». Ma ora mi chiedo è eticamente accettabile quanto successo con la approvazione del Pp4-Pomari qualche anno fa? Quale è il giudizio dell'avvocato Borra sul Pp4? Alessandro Furlan, coraggioso capogruppo della Margherita in circoscrizione 6, fa ventilare una doppia ipotesi che lei sia il deus ex machina del Pp4 Pomari per conto di Gaetano Ingui, indiscusso re del mattone berico. Le risulta? Altra questione. Risulta all'avvocato Borra che tra le persone con le quali ha rapporti professionali vi sia qualcuno condannato con sentenza passata in giudicato per reati di corruzione? E giudicherebbe morale se quel qualcuno concludesse col comune di Vicenza una serie di accordi urbanistici tali da ridisegnare il volto della città?
A questo punto va fatta un'altra considerazione. Come mai il moralizzatore Borra non ha tuonato quando il pm Sandro Severi ha deciso di archiviare l'inchiesta a carico della moglie del sindaco dopo che da Venezia erano arrivati input affinché si indagasse sul Pp4? E così una parentesi si rende necessaria per chiamare in causa le responsabilità del pm che, a quanto pare, avrebbe rilevato elementi per procedere con l'inchiesta, ma vistosi alle strette per l'incombere dei tempi della prescrizione, avrebbe deciso per l'archiviazione. Ma che razza di motivazione è questa? E soprattutto che fine hanno fatto gli esposti in merito alla approvazione del Pp4 e del Pp6
che il sottoscritto e altri indirizzarono alle autorità? Quando per il Pp4 durante il precedente mandato Hüllweck in aula scoppiò un pandemonio, del quale il sottoscritto fu testimone come consigliere comunale, perché la procura non si mosse? Perché Sandro Severi non usò allora la stessa rapidità di altre delicatissime inchieste a lui assegnate come quella sulla caccia illegale di uccelli? Di questo chiedo pubblicamente conto al procuratore Ivano Nelson Salvarani; inoltre chiederò formalmente che il Csm apra una inchiesta circa la archiviazione del caso Bressanello-Pp4. Oltretutto risulterebbe che in quel fascicolo vi siano tre o quattro nomi di politici vicentini di primo piano che sarebbero stati beneficiati da "dazioni" di denaro. I vicentini hanno diritto di conoscere quei nomi. Quando li saprò anch'io li sottoporrò all'avvocato Borra e chiederò a lui se si è fatto un'idea di chi possa aver donato quel denaro.
Infine, per tornare al messaggio trasversale, vorremmo sapere quali sono gli avversari, politici e imprenditoriali per i quali è stato confezionato il messaggio. Mi sbaglio o in città è in arrivo uno tsunami politico all'ombra dell'urbanistica? Da quel poco che si capisce nell'intervista di Borra si legge qualche affondo nei confronti della maxi lottizzazione del gruppo Cestaro a Vicenza est, del piruea di Ponte Alto a Vicenza Ovest. Insomma, mi sbaglio o a Vicenza ci sono due cordate imprenditoriali, ognuna con i suoi referenti politici, che si stanno per scontrare? Se qualcuno conosce i nomi si faccia avanti. Ultimissima boutade è Borra a chiedere le dimissioni di Franzina o l'architetto Ingui? Che cosa pensa Borra dell'architetto Ingui? Si tratta di un uomo che tiene alla moralità in politica?